RITIRO ON LINE - aprile 2022 |
Venero
la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia
persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla
presenza del Signore che vuole parlarmi.
(Lignano Pineta - UD)
Come brace sull'anima
e fuoco di Spirito
riscalda i miei giorni, Signore,
perché nemmeno un istante
vada sprecato.
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LE DONNE NEI VANGELI
“La rilettura biblica a partire dai nostri corpi “lunatici” deve ri-cordare, far
tornare al corpo, al cuore, alla memoria e al desiderio le parole sperimentate ,
dette e cantate che stanno “dietro le parole” della scrittura. A partire dal mio
corpo “lunatico” di donna, da tutti i nostri corpi “lunatici” di donne, voglio
scrivere dei racconti che riscattino le nostre voci ammutolite”
(Maria Soave Buscemi, missionaria laica e biblista, “Le tredici lune” – ed. Emi)
LECTIO
Apro la Parola di Dio e leggo in piedi i brani che mi vengono proposti.
18Diceva
dunque: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare?
19È
simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino;
crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a fare il nido fra i
suoi rami».
20E
disse ancora: «A che cosa posso paragonare il regno di Dio?
21È
simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché
non fu tutta lievitata».
22Passava
insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme.
23Un
tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?». Disse loro:
24«Sforzatevi
di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di
entrare, ma non ci riusciranno.…….
29Verranno
da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa
nel regno di Dio.
30Ed
ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi».
MEDITATIO
Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente.
Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona
più sacra e più lunga del nostro Ritiro On Line:
il grande
silenzio! Il protagonista è lo Spirito
Santo.
Il
modo migliore per assaporare un brano delle Scritture è accoglierlo in noi
come un cibo nutriente per il nostro spirito, è avere la certezza che sia
Dio a volerci parlare per farci entrare nelle dimensioni del suo disegno di
amore e di salvezza. Se ascoltiamo attentamente la Parola potremo entrare in
un rapporto vivo con il Padre, per lasciarci plasmare dal suo stesso "cuore"
LA DONNA CHE METTE IL LIEVITO NELLA PASTA
Nostalgia del pane
Io sono «di città». Sono cresciuta, fino a quando non sono venuta in Brasile,
nel centro di una grande città d'Italia. Milioni di macchine, giorno e notte,
senza posa. Negozi aperti tutti i giorni della settimana fino a tarda notte.
Edifici grigi. Edifici di fianco a edifici. Non conoscevo la dolcezza di un orto
vicino a casa.
Sono cresciuta con la tassativa proibizione di camminare sull’erba, sulla terra,
perché il luogo della città dove
c'era un po’ d’erba e di terra era il parco.
Là era proibito, per noi bambini, giocare sui prati; disobbedendo, avremmo preso
una multa salata e un sonoro sculaccione.
Sono cresciuta in una grande città. Conoscevo le verdure solo sulle bancarelle
del mercato, o congelate e tagliate al supermercato.
Ho preso una piantina di lattuga dalla terra dell’orto per la prima volta a
trent’anni, qui in Brasile.
Poche volte ho visto impastare il pane. Erano le mani tenere e rugose di mia
nonna, lontano dalla città, vicino al mare. Ero una bambina e trascorrevo là le
vacanze. Mi piacevano i profumi della cucina della nonna. Mi piaceva portare con
lei il pane impastato all’unico forno del paesino, così come portare la giara di
rame alla fonte per prendere l’acqua.
Mia nonna abita già da tempo nel cuore di Dio e io ho custodito gelosamente quei
profumi di farina e di olio mischiati per fare il pane, l’acqua da bere con un
boccale di rame, storie di santi e marinai, e sono sopravvissuta alla nostalgia
nel baccano di una grande città.
Il “profumo” della divinità
Lì ho studiato molte parole su Dio e la Bibbia. Lì mi hanno insegnato che esiste
una sola verità e che è scritta in libri difficili, custoditi in palazzi grandi
e antichi, dove vivono unicamente uomini saggi e soli. Quasi mi avevano
convinto!
Ma ho custodito bene, nel fondo del mio corpo, la nostalgia dell’orto e del pane
impastato, di preghiere semplici, storie di mare, di santi e marinai. E ho
imparato i libri difficili, le verità chiuse negli antichi palazzi dove vivono
unicamente uomini saggi e soli.
Ma un giorno, anni fa, sono arrivata nella terra dell'araucaria, nella terra
dell’albero del popolo libero, in una terra di gente povera e umile, e il
profumo dell’orto, del pane che esce dal forno, dei pinoli lessi, di persone
semplici, preghiere, abbracci e incontri, ha fatto tornare al mio cuore il
sapore dolce delle cose del popolo. . . E in questo dolce sapore ho sentito il
profumo della Divinità.
Com'è il regno di Dio?
Pochi giorni fa un bambino è passato da casa mia per farmi delle domande per un
compito di scuola. «Soave, com’è il regno
di Dio, il Paradiso?».
E il piacere delle cose semplici del popolo, del pane e dell’orto, è tornato al
mio cuore e alla mia bocca. Mi sono ricordata delle storie che Gesù raccontava
ai discepoli e alle discepole. Storie, parabole di orto e di pane.
«Il
regno di Dio è simile a un granellino di senapa, che un uomo ha preso e gettato
nell’orto; poi è cresciuto e diventato un arbusto, e gli uccelli del cielo si
sono posati tra i suoi rami».
Non è bello? Il regno di Dio ha a che vedere con un orto, una cosa del popolo,
profumo di casa dove uomini e donne si amano.
Il regno di Dio ha a che vedere con un orto, non con milioni di campi
improduttivi, non con il latifondo, non con l'abbondanza, ma con un pezzo di
terra, coltivato con dolcezza dalle mani di uomini e donne. Fazzoletto di terra
che dà la vita!
E’ simile al lievito
«A
che cosa rassomiglierò il regno di Dio? È simile al lievito che una donna ha
preso e nascosto in tre staia di
farina, finché sia tutta fermentata».
Probabilmente, Gesù non appartenne mai al gruppo degli uomini soli che studiano
libri pieni di verità in palazzi antichi e grigi.
Lui conosceva le donne. Amava le donne.
Imparava dalle donne semplici. Passava il tempo nelle cucine, nel profumo di
famiglia, di dolcezza, di farina, di olio e di acqua bevuta da un boccale di
rame. Con le donne ha imparato preghiere semplici, la sensibilità e la gioia di
vivere. Gesù ha imparato anche come si fa il pane e ha messo la ricetta giusta
nella parabola raccontata ai discepoli e alle discepole.
Non è bello? Il regno di Dio ha a che vedere con cose semplici del quotidiano:
pane, farina, acqua, lievito, parola e modi di donna.
Il regno di Dio ha a che vedere con il gruppo di famiglie, il gruppo di studio
della Bibbia, la comunità ecclesiale di base, gente semplice di orto e di pane.
Nella pasta
In un testo molto antico, del tempo di Gesù, chiamato Vangelo di Tommaso, c’è
scritto che «il regno di Dio è come una
donna».
La donna conosce la terra, conosce i desideri della terra. Il corpo di una donna
cambia con le lune, come la terra. La donna conosce la farina, la impasta, sa di
quanto lievito ha bisogno perché l’impasto lieviti.
La donna conosce il desiderio della terra e della pasta. Comunità ecclesiale di
base: vita e fermento nella pasta. Quante donne nelle nostre comunità percorrono
strade, rendono visita, conoscono i desideri, le angosce, le lotte, le
sofferenze, i sogni del popolo!
Donne che conoscono il desiderio della terra e dell’impasto.
Donne che sono terra e impasto.
Donne che sono speranza.
Quante animatrici di circoli biblici, quante ministre, quante catechiste, quante
leader nella pastorale sociale, quante compagne nel cammino delle chiese. . .
«Il
regno di Dio è come una donna».
Semplice, del popolo, del pane, delle preghiere, della Bibbia, dell’orto, del
sorriso, della dolcezza.
Sto percependo un profumo nell’aria; è nostalgia, è desiderio, è Dio!
ORATIO
Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla
meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa
preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti
gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano
ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Il lievito è poca cosa:
lavora in silenzio, al buio,
perso in mezzo alla massa,
eppure è fondamentale:
non potevi scegliere
un paragone migliore,
Gesù Pane di vita,
Tu che ti sei fatto piccolo,
silenzioso e ordinario
i tuoi passi.
(Un minuto con Dio)
CONTEMPLATIO
Avverto il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarmi raggiungere dal suo
mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione
del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù. È Gesù che ci
precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo
mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!
Per Cristo, con Cristo e in Cristo a te, Dio Padre
Onnipotente,
nell’unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria per tutti
i secoli dei secoli.
Amen
ACTIO
Mi impegno a
vivere un versetto di questi brani, quello che mi ha colpito di più.
Si compie concretamente un’azione che cambia il
cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
Prego con la Liturgia delle Ore, l’ora canonica
del giorno adatta al momento.
Concludo il momento di
lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...
Arrivederci!
(tratto
da “Le tredici lune” di M. S. Buscemi)
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