RITIRO ON LINE - S. Pasqua 2022     










Venero la Parola di Dio, l’Icona ed il Crocifisso. Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, mi metto alla presenza del Signore che vuole parlarmi. 

 

 

Nel Discorso della Montagna Gesù proclama solennemente davanti ai suoi discepoli e alla folla le otto beatitudini.

La settima recita: “Beati gli operatori di pace” (Mt 5,9).

Don Tonino Bello, nell’intervento del 1989 al raduno di Pax Christi a Verona, rilanciò così questa beatitudine evangelica:

 

“IN PIEDI COSTRUTTORI DI PACE”.

“Beato” è colui che sta in piedi, vittorioso come Cristo risorto.

 

 

 Veni, Sancte Spiritus, Veni, per Mariam.

 

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9Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio….

11Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi

per causa mia.

12Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

(Mt 5,9.11-12)

 

 LA PACE COME CAMMINO



     A dire il vero non siamo molto abituati a
     legare il termine pace a concetti dinamici.
     legare il termine pace a concetti  dinamici. 
 

    
     Raramente sentiamo dire:
    "Quell'uomo si affatica in pace",
    "lotta in pace",
    "strappa la vita coi denti in pace"...

 
    Più   consuete, nel nostro linguaggio,

    sono invece le espressioni:
    "Sta seduto in pace",
    "sta leggendo in pace",
    "medita in pace" e,
    ovviamente, "riposa in pace".

    La pace, insomma, ci richiama più la vestaglia
    da camera che lo zaino del viandante.
    Più il comfort del salotto che i pericoli della strada.
    Più il caminetto che l'officina brulicante di problemi.
    Più il silenzio del deserto che il traffico della metropoli.
    Più la penombra raccolta di una chiesa che una riunione
    di sindacato.
    Più il mistero della notte che i rumori del meriggio.


    Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire
    che la pace non è un dato, ma una conquista.
    Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno.
    Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo.

    La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia.
    Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio.
    Rifiuta la tentazione del godimento.
    Non tollera atteggiamenti sedentari.
    Non annulla la conflittualità.
    Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica".

    Sì, la pace prima che traguardo, è cammino.
    E, per giunta, cammino in salita.

    Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi,
    i suoi percorsi preferenziali ed i suoi tempi tecnici,
    i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni.

    Forse anche le sue soste.

    Se è così, occorrono attese pazienti.
   E sarà beato, perché operatore di pace,
   non chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito,

    ma chi parte.

      Col miraggio di una sosta sempre gioiosamente intravista,
    anche se mai - su questa terra s'intende - pienamente raggiunta.

    

     (don Tonino Bello)



 

 

Auguri di una Santa Pasqua punto di partenza, per ciascuno di noi, di cammino, impegno, lotta, sofferenza e tenacia !

           Don Claudio e Paolo

 

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