RITIRO ON LINE
aprile 2002

 

1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.

2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.

Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.

Invoco lo Spirito Santo:

Lo Spirito di Dio purifica e illumina la nostra intelligenza.

La grazia dello Spirito Santo ci assista.
Nei nostri cuori prenda dimora e
scacci tutti i vizi dal nostro spirito.

Spirito divino, luce degli uomini,
dal nostro spirito scaccia le tenebre così paurose.

O Santo, che ami i saggi pensieri,
nel nostro intelletto, per tua bontà,
spandi la tua sacra unzione.

Tu, Spirito, che ogni colpa purifichi,
purifica in noi lo sguardo dell’uomo interiore
affinché possiamo vedere il Padre supremo
che gli occhi soltanto dei puri di cuore potranno contemplare.
(Sequenza tratta dall’antica Liturgia)

3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.

4. LECTIO     Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Giovanni. (Gv 1,35-51)

 35 Il giorno dopo Giovanni stava ancora là con due dei suoi discepoli 36 e, fissando lo sguardo su Gesù che passava, disse: “Ecco l’agnello di Dio! ”. 37 E i due discepoli, sentendolo parlare così, seguirono Gesù. 38 Gesù allora si voltò e, vedendo che lo seguivano, disse: “Che cercate? ”. Gli risposero: “Rabbì (che significa maestro), dove abiti? ”. 39 Disse loro: “Venite e vedrete”. Andarono dunque e videro dove abitava e quel giorno si fermarono presso di lui; erano circa le quattro del pomeriggio.
  40 Uno dei due che avevano udito le parole di Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea, fratello di Simon Pietro. 41 Egli incontrò per primo suo fratello Simone, e gli disse: “Abbiamo trovato il Messia (che significa il Cristo)” 42 e lo condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo su di lui, disse: “Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol dire Pietro)”.
 43 Il giorno dopo Gesù aveva stabilito di partire per la Galilea; incontrò Filippo e gli disse: “Seguimi”. 44 Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. 45 Filippo incontrò Natanaèle e gli disse: “Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè nella Legge e i Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di Nazaret”. 46 Natanaèle esclamò: “Da Nazaret può mai venire qualcosa di buono? ”. Filippo gli rispose: “Vieni e vedi”. 47 Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: “Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità”. 48 Natanaèle gli domandò: “Come mi conosci? ”. Gli rispose Gesù: “Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto il fico”. 49 Gli replicò Natanaèle: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele! ”. 50 Gli rispose Gesù: “Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto il fico, credi? Vedrai cose maggiori di queste! ”. 51 Poi gli disse: “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell’uomo”.

Parola del Signore

Si prende in mano una penna. Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che agisce e chi riceve l’azione.
È un’operazione facilissima, che però va fatta con la penna e non soltanto pensata.

5. MEDITATIO    Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.

Ecco una pagina di diario degli apostoli, dei primi discepoli di Gesù, che ricordano e fanno ricordare a tutta la Chiesa di tutti i secoli come è incominciato il cammino di fede dietro Gesù. Gli innamorati, anche oggi, scrivono la loro storia d’amore, soprattutto gli inizi. I discepoli sono innamorati di Gesù, ed è molto singolare che si ricordino bene i momenti, l’ora, la sequenza degli avvenimenti. L’ora, letteralmente “ora decima”, cioè le quattro del pomeriggio, da a tutto il brano il carattere di una testimonianza personale.

Per dare continuità tra l’Antico e il Nuovo Testamento, i primi discepoli di Gesù sono gli ultimi discepoli di Giovanni Battista, ai quali indica Gesù come “Agnello di Dio”.

Ø Vv 38-39: I° scena: è dominata da Gesù e dai discepoli che seguono Gesù. Come Giovanni propone loro “l’Agnello di Dio”, i discepoli seguono Gesù. E Gesù si voltò e disse una frase molto semplice ma molto pregnante per la vita di ogni cristiano: “Che cercate?”. E loro, con imbarazzo, gli chiedono il suo … “indirizzo”. Infatti Gesù ha capito molto bene e li porta con lui, e i discepoli stanno da quel giorno presso di lui.
Chi cerchiamo noi? Seguiamo Gesù o solo noi stessi? Ma ancora su quella domanda…non è detto “Chi cercate” ma “Che cercate?”. Che cosa cerchiamo dal Signore? Dove abita il Signore? Dove c’è il Signore nella nostra vita? Quando e quanto ci siamo domandati di fronte al Signore dove lui abita, dove lui vive? Vediamo con gli occhi della fede dove abita il Signore? Mi fermo cuore a cuore con lui solo? Da quando mi sono reso conto che è importante stare con lui, pregare, ascoltare la sua Parola?

Ø Vv 41-42: II° scena: Andrea, Simon Pietro e Gesù. La notizia si propaga… Andrea ha una frase splendida per indicare che hanno cercato e trovato Colui che era l’Atteso da tutti i secoli. Gesù fissa lo sguardo su Simone e gli cambia il nome, gli cambia la vita!
Quando incontriamo Gesù nella nostra vita, siamo portatori agli altri di questa gioia? Siamo missionari? Gesù mi guarda come ha guardato Pietro, e il suo è uno sguardo d’amore. Permetto a Gesù di “guardarmi”? Il suo amore cambia qualcosa in me? Cosa cambia?

Ø Vv 43-44: III° scena: Filippo. Questi due versetti ci danno la misura dell’ansia missionaria dei discepoli. Io sono “Filippo” a cui il Signore dice “Seguimi”! La cartina geografica dei discepoli viene tracciata dal v 44. Ma ancora, c’è il tratto personale del discepolo, situato in una città, che era anche quella degli altri due discepoli. I discepoli del Signore non sono angeli, sono ben piantati nella storia, nella storia della salvezza. E poi la finale missionaria.
Come opero per farmi incontrare del Signore? Cosa vuol dire seguire Gesù veramente? Seguo il Signore ogni giorno? Mi faccio amare come vuole lui, in quel posto di lavoro, in quella situazione difficile?

Ø Vv 45 ss: IV° scena: Natanaele. La scena è simile alla II° scena. Filippo, come Andrea, va dal suo amico Natanaele ed esprime la gioia “Abbiamo trovato…”, come Andrea presenta il Signore a Pietro. E lo invita ad andare da Gesù. Di questo “brano nel brano” considero il v 48 che recita “Come mi conosci?”, e la professione di fede del discepolo al v 49.
Come sono conosciuto dal Signore? Se il Signore mi conosce nel profondo, mi ama nel profondo. Come rispondo al suo amore? Questo discepolo fa una professione di fede, forse la prima nel vangelo di Giovanni. Come suo discepolo, mi chiedo ogni giorno: Gesù, chi sei per me, per la mia vita? Sei tu il Figlio di Dio? Sei tu il nostro salvatore?

La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.

6. ORATIO     Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:

Un nuovo giorno mi consegni,
perché io lo viva,
lo trasformi
e lo doni a Te,
aiutami ad essere come Tu dici:
"luce dei mondo";
perché sappia portare luce,
nelle meriti confuse e stanche,
sappia illuminare gli altri
con la luce della gioia, della comprensione,
dell'affetto e della simpatia.
perché ognuno incontrandomi,
diventi più buono e gentile.
Aiutami ad essere luce nelle mie scelte,
per non cadere
nell'agitazione e nella contraddizione.
Aiutami ad essere:
"la città sul monte";
capace di assumermi le mie responsabilità,
e assumermi i miei impegni
di uscire dalla massa
per saper andare anche controcorrente,
di non accettare tutto passivamente
o con pura rassegnazione;
donami la capacità di stare in alto
per allargare i miei orizzonti,
ma mai per guardare gli altri dall'alto in basso.
Aiutami ad essere:
"lievito nella massa",
per vincere l'acquiescenza e la stanchezza,
per essere sprone e locomotiva,
per non lasciarmi trascinare
da situazioni passive e negligenti.
Aiutami ad essere:
"sale della terra";
sale che conserva, sale che brucia,
sale che dà sapore,
sapore di Te in un mondo senza profumo.
Aiutami ad essere felice,
a donare gioia,
a portare entusiasmo e voglia di vivere.
(padre Francesco De Luca)

7. CONTEMPLATIO     Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.

È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

Esprimiamo la nostra fede nel Signore. La esprimiamo con le parole di Natanaele: “Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il Re d’Israele!”.

Ripetiamo questo versetto più volte…

Adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.

8. ACTIO     Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell’oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell’actio.

I discepoli sono stati testimoni del Risorto. Potremmo noi personalmente orientarci su uno dei discepoli, provare a vedere come anche noi possiamo, nel nostro piccolo ma senza falsa umiltà, essere testimoni della Risurrezione.

Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!

9.   Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.

10.   Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo il lumino o la luce di Tor Vergata.

Arrivederci!