RITIRO ON LINE
dicembre 2001
Un saluto a tutti!

Siamo entrati nel periodo liturgico dell'Avvento che in poche settimane ci porterà a meditare sull'immenso amore che Dio ha per noi tanto da incarnarsi Lui stesso, in Gesù di Nazareth, perché dalla Sua partecipazione alla vita umana, noi potessimo partecipare alla Sua vita divina.

E' incredibile pensare che Dio sia un Dio così vicino!
E' incredibile pensare che Dio si sia immerso così totalmente nella nostra realtà umana!
E' incredibile pensare che Dio continui ancora oggi a prendere ospitalità dentro di noi (proprio dentro a tutti... anche a chi noi giudichiamo "cattivo"... ) e così, usando le nostre gambe, le nostre braccia, i nostri occhi, la nostra bocca, il nostro cuore, continui ad essere attivamente presente nel creato!

Prendiamo il nostro bastone ed avviamoci lungo il sentiero in salita che, passando per il cammino di preparazione e purificazione dell'Avvento, ci condurrà all'incredibile realtà dell'incontro con il
Dio-vicino.

Buon cammino d'Avvento e buona Notte Santa !

                                                                    Paolo Capuzzo                                Claudio Chiozzi
                                                                ritiroonline@yahoo.it                         cla2001@tin.it
 

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1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.

2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l'icona, la Parola accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.

Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.

Invoco lo Spirito Santo:

Spirito Santo,
aiutami ad attuare gli impegni che mi prenderò
dopo questa preghiera.
 

Pianta e coltiva in me
l'albero della vera vita.
Concedimi di somigliare a Maria,
che ha accolto il Signore e con Giuseppe
gli ha dato casa, nome, discendenza.

Spirito Santo,
la Madre di Dio si trovò incinta per opera tua.
Aiutaci a essere incinta del Signore ogni giorno!

Con lei e con Giuseppe,
forma in me Cristo, Uomo perfetto,
fino alla piena maturità spirituale.
Amen







3. Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.

4. LECTIO      Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Matteo.

Mt 1,18-25

 18 Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 19 Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 20 Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: "Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. 21 Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati".
 22 Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:

 23 Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio
  che sarà chiamato Emmanuele,

che significa Dio con noi. 24 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, 25 la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Parola del Signore

Si prende in mano una penna. Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi! "Lettura" vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che vengono descritte, l'ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che agisce e chi riceve l'azione.
È un'operazione facilissima, che però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
 

5. MEDITATIO    Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: "Il Grande Silenzio"! "Il Grande Silenzio" della Meditatio deve durare almeno 30 min.

Matteo, l'evangelista di quest'anno liturgico, ci parla di Gesù in un modo particolare. Per lui, Gesù è l'atteso di Israele, ed è il Signore, presente nella Chiesa. Per leggere Matteo dobbiamo sentirci Chiesa. Egli non ci da il primo annuncio di Gesù, ma fa catechesi; infatti vuole che i fedeli i quali già sanno chi è Gesù, ne approfondiscano il mistero e sentano come Gesù vuole la sua Chiesa.

Il vangelo di Luca, nei primi capitoli chiamati "vangeli dell'infanzia", propone come modello narrativo le vicende di Maria di Nazaret. La nascita del Figlio di Dio è annunciata a Maria, la Madre di Dio. In Matteo invece non c'è la narrazione dell'annunciazione a Maria, ma a Giuseppe. Matteo, nel primo capitolo del suo vangelo, vuole affermare la generazione legale di Gesù. La genealogia di Gesù, diversa da quella di Luca, ha come scopo di ricollegare Cristo ai principali depositari delle promesse messianiche, Abramo e Davide. Poi la figura di Giuseppe, come Giuseppe assume la paternità legale di Gesù, l'annunciazione della vita di Gesù che sbatte nella sua vita come un masso...
Vediamo alcuni versetti...

V 20: ..."Giuseppe, figlio di Davide, non temere...": somigliante all'annunciazione di Maria. Quel "non temere"... Il Padre si è preoccupato che Gesù fosse accolto dai suoi genitori. I "non temere" che un angelo inviato da Dio rivolge a Maria e Giuseppe sono la "casa spirituale" in cui Gesù deve abitare. Il timore è dono dello Spirito Santo che sconfigge la paura umana.
Ho paura? Descrivo le mie paure, le chiamo per nome, tratto le mie paure da amiche, non perché ho paura, ma perché, se le mie paure le prendo in mano, non sono più paure ma sono forza, coraggio, e mi fanno crescere. Non ho paura? Mi dovrei rivedere.

V 20 "tua sposa": Maria è sposa legale di Giuseppe. Forse è Giuseppe che si deve preoccupare. Penso che Maria sia sposa spirituale per tutti i cristiani, non solo per Giuseppe. Dobbiamo accogliere Maria perché, accogliendo lei, si accoglie Gesù.
Abbiamo pensato a Maria come nostra sposa? Come Gesù trasforma la vita dei suoi genitori? E la nostra vita, come è cambiata da quando abbiamo incontrato Gesù? Siamo suoi sposi? Maria cambia la vita di Giuseppe: perché?

V 24 "Destatosi dal sonno": è il sonno di Dio nella Bibbia. Provate a leggere la Bibbia e vedrete quante persone si destano dal sonno, da Adamo in poi nella creazione. Il sonno è luogo dove Dio, nella Bibbia, parla e comunica un messaggio, una nuova creazione, una vocazione.
Ho spazio per un periodo di ritiro, di spazio solo con Dio? Sento la voce di Dio e cambio la mia vita? Perché la vocazione, qualunque vocazione, è una nuova creazione? Guardo alla mia vita. Tu, Signore, hai già fatto sentire la tua voce? Cosa mi chiedi? In questo Natale, cosa porto quale offerta a Gesù?
 

In questo brano del Vangelo di Matteo vediamo l'adempiersi della profezia di Geremia: "Susciterò a Davide un germoglio giusto - dice il Signore". Giuseppe, figlio di Davide, riceve l'annuncio di questa futura nascita, che anche Isaia aveva annunciato proclamando: "Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio".
Insieme però vediamo che l'adempimento di questa realtà, già preparata da lungo tempo, non si attua senza un dramma personale, e molto doloroso.
Giuseppe credette di dover rinunciare a Maria, di dover rinunciare al matrimonio con lei, che era la gioia della sua vita, ed era preparato al sacrificio che gli pareva la volontà del Signore. I grandi doni di Dio sono abitualmente preceduti da grandi pene: Dio deve allargare le nostre anime per poterle riempire del suo dono, che è troppo grande per noi.
E Giuseppe fu preparato così alla grazia che era non soltanto per lui, ma per tutto il mondo, per tutto il popolo: essere chiamato a fare da padre al Salvatore del mondo, a Gesù, che salverà il popolo dai suoi peccati. E anche a vivere nella gioia profonda e nella castità perfetta una unione spirituale, intima, con Maria.
Possiamo ammirare la forza d'animo di Giuseppe. Egli, essendo giusto, decise di rinunciare a Maria ma senza fare uno scandalo e accettò il sacrificio così nel silenzio. Questo è, certo, indice di una grande forza d'animo. Però ciò che è ancora più bello, dopo, è la sua docilità alla parola del Signore.
Quando noi dobbiamo fare un sacrificio, spesso la nostra mente si irrigidisce, il nostro cuore si chiude, ci facciamo duri e non vogliamo più sentire niente. Invece Giuseppe, pronto al sacrificio, deciso a rimanere aperto alla parola di Dio, non era per niente chiuso in se stesso. L'Angelo del Signore, venendo, trova un'anima aperta, alla quale può rivelare le grandi promesse di Dio, dandogli certamente la gioia più grande della sua vita.
Chiediamo al Signore la grazia di essere allo stesso tempo forti nelle prove della vita e aperti ai disegni di Dio, che sono sempre più belli di ciò che noi pensiamo. Siamo certi che quando Dio sembra chiedere una cosa dura, prepara grazie grandi.
(Albert Vanhoye)
 

La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
 
 

6. ORATIO     Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:
 
 

Noi viviamo di attese, Signore,
attese futili,
attese inutili,
attese illusorie
che si trasformano in delusioni,
delusioni che si trasformano in amarezze,
che ci trasformano in persone acide e vuote.

Vuote,
perché cerchiamo altrove la nostra felicità.
Fuori da noi,
lontano da Te.
Senza di Te
i dubbi sono tanti e le incertezze infinite.

Vieni, Signore Gesù, noi Ti attendiamo.
Vieni e scuotici da questo torpore che ci avvolge.
Vieni e cambia la nostra esistenza,
trasforma la nostra vita,
muta la nostra pigrizia in entusiasmo di vivere,
la nostra illusione in speranza
in un'umanità migliore e un mondo più giusto,
la nostra rassegnazione
in pazienza attiva e operosa.

Aiutaci a sperare oltre ogni speranza,
donaci la forza di vincere il male con il bene,
confermaci nei propositi buoni
sostienici nelle difficoltà di ogni giorno.

Ti affidiamo le nostre difficoltà,
le nostre responsabità, le nostre ansie,
non per liberarcene, ma per avere la forza da Te,
che sei la risposta alle nostre attese,
l'interrogativo alle nostre false certezze,
l'uomo Dio che ci fa andare sempre oltre,
sempre più lontano, sempre più in alto,
che ci fa essere sempre più.

Per questo vieni Signore Gesù.
Vieni perché quando arrivi,
uomini e donne sono trasformati
in persone nuove,
persone nuove nel guardare,
nel giudicare,
nell'operare.

(d. Francesco De Luca)
 

7. CONTEMPLATIO     Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l'intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.

È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

La parola chiave della prima domenica d'Avvento era forse "vegliare".

Ma forse non siamo solo noi a vegliare; anche il nostro Dio veglia...
Ed è forse proprio la caratteristica del Dio cristiano: un Dio che veglia.

Un Dio che ha vegliato su Adamo la notte in cui gli donò Eva;
un Dio che ha vegliato sul suo popolo la notte in cui attraversava il Mar Rosso diretto verso la libertà;
un Dio che vegliava su Maria, Giuseppe e il Bambinello la splendente notte della natività di Betlemme;
un Dio che vegliava su Suo Figlio la notte dello sconforto del Getzemani, notte in cui il Figlio suo assaporava il gusto acre della paura;
un Dio che vegliava la notte della resurrezione, notte in cui fu vinta la morte e vinse la vita.

E' bello pensarlo così il Dio dei cristiani: un Dio che veglia e ci aspetta dietro la porta.

(Raf)

Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.
 
 

8. ACTIO     Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell'oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell'actio.

Si compie concretamente un'azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!

In questo mese posso inventarmi in quale modo posso accogliere il Signore, in questo Tempo di Avvento. Posso suggerirvi tre cose, molto facili da compiere.
- La preghiera: poco ogni giorno, collegata ai brani di Vangelo della Messa, scrivendo qualche cosa.
- Il tempo: quanto tempo abbiamo perso? La lettura, il silenzio, il fare cose "intelligenti", queste sarebbero le possibili cose che dovremmo fare.
- La comunità: andare, anche se talvolta con sacrificio per il freddo e per la noia, agli incontri comunitari della nostra parrocchia.
Così, sono dei piccoli suggerimenti...
 

9.   Prego con la Liturgia della Ore, l'ora canonica del giorno adatta al momento.

10.   Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Quando ho finito l'Ora Canonica, spengo il lumino o la luce di Tor Vergata.
 

Arrivederci.