RITIRO ON LINE
ottobre 2001
Ciao a tutti!

Siamo giunti al Ritiro on line del mese di Ottobre.
Sono parecchie le cose che vorrei dirvi. Provo.

Fatti americani: tutti sappiamo tutto. Forse non c'è più nulla da apprendere. Nei tele/radiogiornali, sui quotidiani, su Internet ci "bombardano" di notizie provenienti dall'America. Anche sui nostri bus, sui posti di lavoro, nelle strade, nelle chiese, nelle nostre birrerie e nei nostri bar, anche nelle discoteche non si parla d'altro. Forse i nostri giudizi non sono sempre limpidi. Ho sentito tante persone che si professano cristiani che dicono cose brutte quali "Li ammazzerei tutti!" e così via. Penso che il giudizio sia solo di Dio. E noi preghiamo per i morti, preghiamo per le famiglie distrutte da questi fatti, preghiamo per i colpevoli e i mandanti, e affidiamoli alla misericordia di Dio.

Il Ritiro di questo mese: Ottobre è nella vita della Chiesa il mese missionario per eccellenza. Ho scelto il brano di Lc 10: la missione. Penso che questo brano analizza bene quali sono le condizioni per essere cristiani e quindi missionari. Mettiamo il nostro nome invece di quel generico 72!

Ottobre: mese del Rosario La pietà cristiana affida la missione dei credenti a Maria, pregando Dio con la corona del Rosario. Forse è difficile, però proviamo a pregare almeno una decina al giorno per la pace nel mondo!

Un anno di Ritiri: Paolo Capuzzo, curatore del sito http://utenti.tripod.it/ritiroonline , ha titolato così la serie dei Ritiri. Il Ritiro di Novembre sarà quello della prima candelina. In questo mese, provate a fare un bilancio, le cose buone, le cose che vorreste modificate e scriveteci le vostre idee o consigli. Sarà una cosa preziosa per noi.  Grazie per quanto farete.

A risentirci!
                                Claudio Chiozzi
                               cla2001@tin.it

&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&&
 

1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.

2. Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l'icona, la Parola, accendendo un lumino o la luce di Tor Vergata.

Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.

Invoco lo Spirito Santo:

Spirito di Gesù,
tu che conosci la nostra vita, le nostre prove, il pericolo in cui viviamo,
apri i nostri cuori
perché possiamo accogliere la tua grazia
e possiamo comprendere ciò che, in noi, attenta alla speranza.

Donaci la luce per discernere le via dell'avversario nella nostra vita,
per non sottovalutarle, per essere vigilanti, per prevenirle,
per poter lottare coraggiosamente ed essere vittoriosi
rimanendo saldi nella fede.

3.   Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.

4. LECTIO  Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Luca.

(Lc 9,1-12)

 1 Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 2 Diceva loro: "La messe è molta, ma gli operai sono pochi. Pregate dunque il padrone della messe perché mandi operai per la sua messe. 3 Andate: ecco io vi mando come agnelli in mezzo a lupi; 4 non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non salutate nessuno lungo la strada. 5 In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa. 6 Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. 7 Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno della sua mercede. Non passate di casa in casa. 8 Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà messo dinanzi, 9 curate i malati che vi si trovano, e dite loro: Si è avvicinato a voi il regno di Dio. 10 Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle piazze e dite: 11 Anche la polvere della vostra città che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino. 12 Io vi dico che in quel giorno Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città".

Parola di Dio

Si prende in mano una penna. Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi! "Lettura" vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che vengono descritte, l'ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che agisce e chi riceve l'azione.
È un'operazione facilissima, che però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
 

5. MEDITATIO    Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: "Il Grande Silenzio"! "Il Grande Silenzio" della Meditatio deve durare almeno 30 min.

Il brano racconta la missione di tutti noi cristiani, e non solo degli apostoli. Noi siamo parte dei settantadue discepoli che sono mandati davanti al Signore, dove Lui si reca. Non si può dividere il cristiano e il missionario. O si è missionari oppure non si è neppure cristiani. Tre sono gli impegni essenziali di un cristiano:

    - La preghiera (vv. 2): tipico della teologia lucana. Come il Cristo anche il discepolo sa che la             fecondità della missione nasce e cresce solo dal contatto vivo e personale con Dio. La missione è grazia e solo nella preghiera può essere ottenuta per la Chiesa.
Se sono prete, animatore, catechista, genitore... cristiano stabilisco un rapporto personale con il Signore? Per chi prego: per me o per quelli a cui vengo mandato? Chi prego di solito: la Madonna, lo Spirito Santo, i Santi? Mi rendo conto che il contatto con il Signore mi salva?

    - L'annuncio: ci infonde coraggio e serenità la Parola di Gesù: "Andate" (v. 3). Non è la nostra parola, ma è Parola di Gesù. Anche se ci trova nel rischio e nella persecuzione non bisogna mai lasciarsi tentare dal fascino della violenza e della forza. Dobbiamo con forza ripetere "Sappiate però che il regno di Dio è vicino" (v. 11), perché per questo siamo mandati.
Cosa annuncio? Annuncio me stesso o il Vangelo?

    - La povertà: colui che annuncia il Vangelo non è legato al denaro e al vestito (v. 4), è distaccato dalla preoccupazione del domani (v. 7), riceve ciò che gli viene offerto e non ha cose sue da dare, ma è mandato nel nome del Signore, in nomine Domini.
Cos'è la povertà per me? È un fronzolo o una realtà vera nella mia vita? Penso al domani con preoccupazione o con abbandono alla volontà del Padre? Ho paura delle persecuzioni? Scopro e vivo le mie paure. Quale rapporto ho con la povertà radicale del Vangelo?

    - La pace: il cristiano è annunciatore di pace. "Pace a questa casa" (v. 5). Pace che trasmettiamo agli altri, pace perché siamo in pace noi stessi, pace perché facciamo la volontà di Dio.
Mi sento in pace vera e profonda? Comunico questa pace che proviene dal Vangelo a tutti? Sono uomo/donna di pace, cercando anche nei rapporti, più ciò che ci unisce che ciò che divide?

Inno alla santità

L'uomo è irragionevole, egocentrico:
non importa, amalo!

Se fai il bene ti attribuiranno secondi fini egoistici:
non importa, fa' il bene!

Se realizzi i tuoi obiettivi troverai falsi amici e veri nemici:
non importa, realizzali!

Il bene che fai verrà domani dimenticato:
non importa, fa' il bene!

L'onestà e la sincerità ti rendono in qualche modo vulnerabile:
non importa, sii sempre e comunque franco e onesto!

Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo:
non importa, costruisci!

Se aiuti la gente, se ne risentirà:
non importa, aiutala!

Dai al mondo il meglio di te e ti prenderanno a calci:
non importa, continua!

(Madre Teresa)
 

Non ho ragioni di sentirmi solo.
In qualunque circostanza
posso fare affidamento sulla vicinanza di Dio.

Tutti dovremmo, gli uni gli altri,
richiamarci a questa sua presenza e alla sua grazia,
darcene vicendevolmente sicurezza.

Forse proprio in questo momento, con giusta ragione,
posso lasciarmi confortare dalle benedizioni di Dio:
egli è accanto a me e mi predispone un buon cammino.

Mi ama senza condizioni, non mi abbandona.
Mi inonda col dono della sua pace.

La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
 

6. ORATIO     Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare. Se sei in difficoltà, prega così:

DAMMI, SIGNORE, UN'ALA DI RISERVA...

Voglio ringraziarti, Signore, per il dono della vita.
Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un'ala soltanto:
possono volare solo rimanendo abbracciati.

A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore,
che anche tu abbia un'ala soltanto. L'altra la tieni nascosta: forse per farmi
capire che tu non vuoi volare senza di me.

Per questo mi hai dato la vita: perché io fossi tuo compagno di volo.
Insegnami, allora, a liberarmi con te.
Perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita.

Vivere è abbandonarsi, come un gabbiano, all'ebbrezza del vento.
Vivere è assaporare l'avventura della libertà.
Vivere è stendere l'ala, l'unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner grande come Te!

Ma non basta saper volare con Te, Signore tu mi hai dato il
compito di abbracciare anche il mio fratello e di aiutarlo a volare.

Ti chiedo perdono per ogni peccato contro la vita
e per tutte le ali che non ho aiutato a distendersi.

Non farmi lasciare il prossimo nel vestibolo malinconico della vita
dove si "tira a campare", dove si vegeta solo.

Non farmi passare indifferente vicino al fratello
che è rimasto con l'ala, l'unica ala, inesorabilmente impigliata
nella rete della miseria e della solitudine e si è ormai persuaso
di non essere più degno di volare con Te.

Soprattutto per questo fratello sfortunato
dammi, o Signore, un'ala di riserva!

(don Tonino Bello - Vescovo)




7. CONTEMPLATIO     Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l'intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.

È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.

8. ACTIO  Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell'oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell'actio.

In questo mese si potrebbe leggere e meditare la Lettera pastorale per l'anno 2001-2002 del Card. Martini dal titolo "Sulla tua parola", scaricabile sul sito:

www.diocesi.milano.it/lettere_past/lp_parola.asp

Si compie concretamente un'azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
 

9.   Prego con la Liturgia della Ore, l'ora canonica del giorno adatta al momento.

10.   Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Quando ho finito l'Ora Canonica, spengo il lumino o la luce di Tor Vergata.
 

Arrivederci!