RITIRO ON LINE
ottobre 2002

 
 

1. Ho intenzione di incontrare il Signore nella preghiera. Stampo il Ritiro on line di questo mese. Spengo il cellulare. Preparo accuratamente i posti e i segni.
 

2.  Mi inginocchio e venero il Crocifisso, l’icona, la Parola accendendo un lumino, la luce di Tor Vergata o di Toronto.

Traccio sulla mia persona il Segno della mia fede, il Segno della Croce, il Segno che mi è stato donato nel Battesimo e che mi contraddistingue come cristiano.

“Accogliendo ora la sua Croce gloriosa, quella Croce che ha percorso insieme ai giovani le strade del mondo, lasciate risuonare nel silenzio del vostro cuore questa parola consolante ed impegnativa: <Beati…>”.
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani, Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]

Invoco lo Spirito Santo:

Dio Onnipotente,
Padre del Signore nostro Gesù Cristo,
che hai rigenerato i tuoi figli
dall’acqua e dallo Spirito Santo
liberandoli dal peccato,
infondi in loro il tuo Santo Spirito Paraclito:
spirito di sapienza e d’intelletto,
spirito di consiglio e di fortezza,
spirito di scienza e di pietà,
e riempili dello spirito del tuo santo timore.

(Rito della Confermazione)


3.  Contemplo i segni della Passione che sono impressi nel Crocifisso.

“Raccolti intorno alla Croce del Signore, guardiamo a Lui…”
[XVII GMG Toronto, Festa di accoglienza dei giovani, Discorso del Santo Padre, 25 Luglio 2002]


 

4. LECTIO  Apro la Parola di Dio e leggo in piedi il brano del Vangelo di Matteo
 
  Mt 20, 1-16

 1 “Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna. 2 Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna. 3 Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati 4 e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono. 5 Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto. 6 Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi? 7 Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
 8 Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dá loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi. 9 Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro. 10 Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch’essi ricevettero un denaro per ciascuno. 11 Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo: 12 Questi ultimi hanno lavorato un’ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo. 13 Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro? 14 Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest’ultimo quanto a te. 15 Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono? 16 Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi”.

Parola di Dio

Il Vangelo si legge con la penna e non soltanto con gli occhi! “Lettura” vuol dire leggere il testo sottolineando in modo da far risaltare le cose importanti.
Occorre che risultino bene le azioni che vengono descritte, l’ambiente in cui avviene il fatto, il soggetto che agisce e chi riceve l’azione.
È un’operazione facilissima, che però va fatta con la penna e non soltanto pensata.
 

5. MEDITATIO    Seduto, rileggo la Parola per più volte, lentamente. Anche la lettura della Parola di Dio è preghiera. Siamo entrati in quella zona più sacra e più lunga del nostro Ritiro on line: “Il Grande Silenzio”! “Il Grande Silenzio” della Meditatio deve durare almeno 30 min.

La parabola è propria di Matteo. Come in ogni parabola, bisogna stare a non trasporre tutti i singoli dettagli. L’amore di Dio va oltre tutto ciò che noi possiamo pretendere, non può essere misurata dai nostri sforzi. Di fronte alla bontà di Dio, tutti gli uomini sono uguali, chi ha lavorato per tante ore o per poche. I chiamati della prima ora sono come gli ultimi.
 
  Alcune sottolineature:

- prendere a giornata: era un tipo di contratto, quasi fosse per noi “contratto di formazione”. Gli operai erano molto disagiati perché non sapevano, in quel dato giorno, se avessero lavorato. Una condiziona molto precaria.
Con Dio, abbiamo fatto un contratto o siamo servi? Siamo servi inutili? Serviamo a giornata? Siamo anche precari?

- nella sua vigna: la vigna è richiamata in tutta la Bibbia. La vigna del Signore è il suo popolo che cammina nei secoli. La vigna è una pianta che va potata, aggiustata, perché faccia frutto
Mi considero vigna del Signore? Sono disponibile a essere potato come il Signore vuole? Il frutto: è buono o cattivo?

- …alle nove…a mezzogiorno…alle tre…alle cinque: il Signore viene a cercarci in ogni ora. È lui che prende l’iniziativa. È lui che va in cerca di coloro che lavorano per lui. Non c’è da presentare un curriculum per il Signore. Basta dargli la propria disponibilità.
Sono disponibile per il Signore? Sono totalmente disponibile o faccio riserve? Perché? A quale ora mi piacerebbe essere chiamato? Perché?

- “Così gli ultimi saranno i primi, e i primi ultimi”: ecco la fine della parabola. Gesù si rivolge agli scribi e ai farisei (i primi, quelli chiamati alle nove, forse anche prima…). Forse anche noi siamo farisei. Forse siamo stati chiamati alla prima ora, nel giorno del Battesimo, preghiamo, facciamo oratorio, facciamo un sacco di cose in parrocchia, osserviamo tutti i comandamenti. Siamo stati pagati come gli operai dell’ultima ora… Non è giusto!
Chi sono gli ultimi? Perché non troviamo giusto che il Signore ci tratti come ultimi? A che ora siamo stati chiamati? Mi lamento con il Signore per questa “ingiustizia”?
 

La meditazione non è fine a se stessa, ma tende a farmi entrare in dialogo con Gesù, a diventare preghiera.
 

6. ORATIO     Domando umilmente di poter essere coerente con le indicazioni emerse dalla meditatio. Esprimo fede, speranza, amore. La preghiera si estende e diventa preghiera per i propri amici, per la propria comunità, per la Chiesa, per tutti gli uomini. La preghiera si può anche fare ruminando alcune frasi del brano ripetendo per più volte la frase/i che mi hanno fatto meditare.
Se sei in difficoltà, prega così:

Ciò che mi muove ad amarti...
Non mi muove, Signore, ad amarti
il cielo che Tu mi serbi promesso,
né mi muove l'inferno tanto temuto
perché io lasci con ciò di amarti.

Mi muovi Tu, mio Dio;
mi muove il vederti inchiodato
su quella croce e scarnificato;
mi muove il vedere il Tuo corpo tanto ferito,
mi muovono i tuoi affronti e la tua morte.

Mi muove infine il tuo amore
in tal maniera che se non ci fosse cielo,
io ti amerei,
e se non ci fosse inferno, ti temerei.

Non hai da darmi nulla perché mi ami,
perché se quanto aspetto io non lo aspettassi,
nella stessa maniera che ti amo, io ti amerei.

(Anonimo spagnolo, sec. XVII)




7. CONTEMPLATIO     Si avverte il bisogno di guardare solo a Gesù, di lasciarsi raggiungere dal suo mistero, di riposare in lui, di accogliere il suo amore per noi. È l’intuizione del regno di Dio dentro di me, la certezza di aver toccato Gesù.

È Gesù che ci precede, ci accompagna, ci è vicino, Gesù solo! Contempliamo in silenzio questo mistero: Dio si fa vicino ad ogni uomo!

Contemplo ed adoro, in ginocchio, il Crocifisso, segno della Risurrezione.
 

8. ACTIO    Mi impegno a vivere un versetto di questo brano, quello che mi ha colpito di più nella meditatio, che ho ripetuto nell’oratio, che ho vissuto come adorazione e preghiera silenziosa nella contemplatio e adesso vivo nell’actio.

Si compie concretamente un’azione che cambia il cuore e converte la vita. Ciò che si è meditato diventa ora vita!
 

9.   Prego con la Liturgia della Ore, l’ora canonica del giorno adatta al momento.
 

10.   Concludo il momento di lectio recitando con calma la preghiera insegnataci da Gesù: Padre Nostro...

Quando ho finito l’Ora Canonica, spengo il lumino.
 
 

Arrivederci!